Il monastero benedettino di Polirone a San Benedetto Po (MN), luogo sacro e magico, la cui genesi risale, in piena epoca medievale, agli albori dell’anno 1000 ospita fino all’11 maggio, l’evento espositivo di Jisbar (1989), uno degli esponenti più apprezzati e acclamati della street art internazionale, la cui carriera vanta già prestigiose collaborazioni con brand come Patek Philippe, JM Westom, Armani, BMW, Ducati o celebri campioni dello sport quali Fabio Quartararo e Kylian Mbappé.

Una scelta non casuale, anzi quasi dovuta, visto che la cifra espressiva più caratteristica dell’artista francese risiede nelle reinterpretazioni dei capolavori dell’arte antica, dalla Monna Lisa di Leonardo da Vinci alla Nascita di Venere di Sandro Botticelli, dalla Ragazza col turbante di Johannes Vermeer all’Urlo di Edvard Munch, su cui inserisce un caleidoscopio di riferimenti della cultura pop.

La mostra, dal titolo Timeless Icons, allestita nel Refettorio monastico polironiano, curata da Sandie Zanini, organizzata da Zanini Arte, col patrocinio della Città di San Benedetto Po, della Regione Lombardia e della Provincia di Mantova, si svilupperà in un percorso visivo di oltre 25 tele inedite, in un gioco di contrasti e armonie, dove ogni opera getta un ponte tra la memoria del luogo e le visioni dell’artista.

Il percorso, suddiviso in tre sezioni, prende avvio dalla cinquecentesca Ultima Cena di Girolamo Bonsignori (1472-1529), collocata all’interno del coevo affresco del Correggio, realizzato appositamente per il Refettorio all’inizio del XVI secolo, come omaggio al territorio e alla sua forte tradizione rinascimentale.

La prima, dedicata alla Classicità si apre con un omaggio ai capolavori della storia dell’arte italiana: la Nascita di Venere di Botticelli, il David di Michelangelo, Amore e Psiche, le Tre Grazie di Antonio Canova, fino a giungere alla Gioconda, il soggetto preferito da Jisbar e che lo ha consacrato a livello internazionale quando, nel 2019, per celebrare il cinquecentenario della morte di Leonardo, una sua interpretazione del capolavoro leonardiano è stata inviata nella stratosfera, a 33,4 chilometri di altitudine, trasportata su una navicella di carbonio costruita per l’occasione.

La rassegna prosegue con un omaggio alle icone dell’arte contemporanea del ‘900, da Andy Warhol a Michel Basquiat, da Frida Kahlo a Pablo Picasso, tutti maestri che hanno ispirato nel quotidiano la pittura di Jisbar e si completa con i lavori che reinterpretano i simboli della cultura pop che permeano la società, attraversando tutte le arti, dal cinema alla musica, dallo sport alla moda; le sue opere conservano, infatti, riferimenti a Pulp Fiction di Quentin Tarantino, a Freddie Mercury, a Michael Jordan, a Kate Moss, ai marchi di aziende che contraddistinguono il lusso, come Ferrari, Rolex, Patek Philippe e altri.

 

(Foto da sito ufficiale)




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