Una banca del plasma iperimmune con sede all’Immunoematologia e Medicina Trasfusionale dell’ASST di Mantova, per raccogliere e conservare il plasma prelevato non solo nella città virgiliana, ma anche nei territori limitrofi, contribuendo così all’autosufficienza regionale.

Questo il progetto promosso dall’associazione Boom di Brescia, che coinvolge il direttore della Immunoematologia e Medicina Trasfusionale Massimo Franchini, che in questi mesi, insieme al suo personale, ha acquisito una notevole esperienza. A tutt’oggi, infatti, al Poma, sono stati arruolati più di 500 donatori di plasma iperimmune e trasfusi circa 300 pazienti.

L’iniziativa si prefigge anche di: instaurare una collaborazione con le altre banche del plasma iperimmune al fine di garantire l’autosufficienza italiana, secondo quanto indicato dal CNS; collaborare con le altre banche del plasma europee nell’ambito di progetti di cooperazione internazionale; promuovere e partecipare a progetti di ricerca nazionali ed internazionali al fine di implementare le conoscenze sui meccanismi di azione e sull’utilizzo del plasma iperimmune nel Covid; inviare il plasmaraccolto eccedente all’industria farmaceutica per la produzione di immunoglobuline iperimmuni anti-Covid; istituire una banca del plasma permanente che possa diventare operativa rapidamente in caso di future pandemie.

Come funzionerà la banca? Il plasma convalescente raccolto dai servizi trasfusionali e codificato secondo il gestionale in uso in Lombardia viene inviato alla banca del plasma iperimmune di Mantova dove è sottoposto a eventuale virus-inattivazione (nel caso sia stato prelevato da un soggetto guarito dal COVID-19 non donatore volontario abituale di sangue) e dove viene congelato entro 6 ore dal prelievo con abbattimento della temperatura e conservato in appositi congelatori dedicati a temperatura uguale o inferiore a –30 °C.

La banca del plasma si occuperà anche della validazione finale del plasma iperimmune, nel caso in cui l’emocomponente debba essere lavorato e dell’invio alle strutture ospedaliere richiedenti o all’industria per la plasmaderivazione con produzione di immunoglobuline iperimmuni. Si punta a raccogliere almeno 1.000 unità di plasma iperimmune, corrispondenti a 2.000 dosi terapeutiche.

Un progetto ambizioso, che richiede una spesa complessiva di 300mila euro. L’associazione Boom si mette a disposizione per raccogliere i fondi necessari e fa appello alla generosità della comunità. Per donare: Banca Valsabbina Filiale di Brescia IBAN IT27 R051 1611 2000 0000 0059 617.

(Nella foto dell’ufficio stampa di Asst Mantova, il direttore generale Raffaello Stradoni e i rappresentanti dell’associane Boom,  Marcella DeantoniGianluigi Turla, Alberto Bonometti e Alessandro Nobis.)




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