Quest’anno, in occasione del 500° anniversario della morte di Leonardo da Vinci, il Comune di Mantova, l’Archivio di Stato di Mantova e l’Associazione Amici di Palazzo Te e dei Musei Mantovani hanno voluto tributare un omaggio al genio del Rinascimento organizzando una mostra documentaria che vede esposti tutti i documenti “leonardeschi” conservati presso l’Archivio di Stato di Mantova, aperta al pubblico dal 6 aprile al 1° giugno.

Com’è noto Leonardo Da Vinci, in fuga da Milano dopo la cacciata di Ludovico Sforza detto il Moro a seguito dell’ingresso dei Francesi, prima di passare a Venezia soggiornò a Mantova per circa tre mesi, tra il dicembre 1499 ed il febbraio 1500, ospite dei marchesi Isabella d’Este e Francesco II Gonzaga. Si fa risalire a quell’arco di tempo l’abbozzo del ritratto di Isabella, oggi conservato al Louvre, che mai si tradusse in un dipinto finito.

Il percorso espositivo si snoda attraverso il carteggio che la marchesa di Mantova intrattenne con il maestro nel tentativo di ottenere inizialmente un proprio ritratto ed in seguito almeno una sua opera. Grazie ad una fitta rete di intermediari e corrispondenti le lettere ci consentono di ricostruire quali interessi coltivasse Leonardo da Vinci in quegli anni e a quali capolavori stesse lavorando.

In mostra sarà inoltre esposta per la prima volta una lettera di Pietro da Novellara a Isabella d’Este, datata 14 aprile 1501, già facente parte dell’Archivio Gonzaga, trafugata in tempi remoti e riapparsa in una collezione privata di New York lo scorso anno. Grazie alla sensibilità dell’anonimo possessore, proprietario anche del dipinto noto come Madonna dei fusi la cui attribuzione a Leonardo è considerata molto attendibile e di cui il testo parla, la lettera è da pochi giorni ritornata nella sua sede naturale in Archivio di Stato a Mantova.

 

 




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