È stato inaugurato a Grazie di Curtatone il Museo Urbano, un percorso espositivo delle opere dei madonnari che mira a promuovere per tutto il tempo dell’anno il lavoro degli artisti nelle vie principali del borgo.

Se è vero che parte della magia dei dipinti dei madonnari deriva dal loro essere effimeri, ciò ne costituisce anche un limite, potendosene conservare traccia solo nelle pubblicazioni, o in riproduzioni dalle dimensioni lontane dagli originali e soprattutto che non ne rendono la suggestione come negli spazi aperti. Il percorso vuole quindi essere un tributo alle opere dei madonnari, riconoscendo nel contempo vocazione artistica ad un borgo già famoso per il santuario, per il contesto paesaggistico e per i percorsi di enogastronomia d’eccellenza.

Su fabbricati pubblici e privati sono state quindi affisse riproduzioni di opere scelte, secondo percorsi tematici, da una commissione costituita da Carlo Beduschi, Paola Artoni, Marina Ferrari, Fausto Salomoni ed Enrico Tonelli. Il primo lotto espositivo, sperimentale, del museo all’aperto è stato realizzato nell’estate del 2017 in piazza Santuario, sulle pareti di due edifici di proprietà comunale sedi della Pro Loco e del Centro Italiano Madonnari, mentre i lotti successivi completano il percorso lungo le via Francesca e Cantarana, in parte sovrapponendosi al tradizionale “percorso del pellegrino”.

L’amore del borgo per i madonnari è testimoniato anche dall’entusiasmo con cui gli abitanti di Grazie si sono offerti di accogliere le immagini sulle pareti delle loro case. È un museo “vivo”, nel quale le opere  esposte potranno essere periodicamente variate ed integrate al fine di rendere onore a tutti i capolavori dei maestri o semplici madonnari che con diversa perizia artistica, ma con medesima passione e sentimento hanno onorato negli anni il borgo di Grazie.

«I tanti volti di Maria che gli artisti di strada ci offrono, siano libere interpretazioni o citazioni di grandi capolavori, rivelano la dimensione universale della fede cristiana e il suo incarnarsi nelle etnie di tutto il mondo – ha evidenziato il vescovo Busca. Ci mostrano un profilo multiforme e variegato, dove si intrecciano dati biografici desunti dai Vangeli, titoli, atteggiamenti, simboli biblici, che si ricompongono nella fisionomia unitaria di una donna unica nella storia dell’umanità». Mentre il rettore Lucchi sottolinea i misteri della vita di Maria raffigurati nell’arte pittorica presente per le vie di Grazie: «Come suoi devoti, camminiamo contemplando gli eventi che hanno segnato la sua esistenza, e facendoci interpreti di tanti e tante credenti che la venerano, affidiamoci alla sua materna intercessione».

 

Foto di Antichissima Fiera delle Grazie su Facebook




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