Nei giorni scorsi si è tenuta al Teatro Monicelli di Ostiglia una conferenza sul Covid 19, alla presenza del primario del reparto Malattie Infettive, dott. Salvatore Casari e del direttore generale del Carlo Poma di Mantova, dott. Raffaello Stradoni; moderatore il dott. Natale Casari, medico di base a Ostiglia. L’incontro è stato organizzato dal Lions Club locale in collaborazione e con il patrocinio del Comune, rappresentato dal sindaco Valerio Primavori.

I lavori sono stati introdotti dal presidente del Lions Club Ostiglia, Ennio Tioli, che ha sottolineato la vicinanza dell’associazione alle problematiche sociali del territorio e, in questo caso, alle preoccupazioni di carattere sanitario della popolazione locale.

Al termine della serata lo stesso presidente Tioli e il sindaco Primavori hanno consegnato ai relatori alcuni caschi respiratori donati al Poma da Cereabanca 1897, sponsor della serata. Non è mancato un sentito ringraziamento alla locale Croce Rossa per la preziosa presenza a supporto dell’iniziativa.

Il dott. Casari, con l’ausilio di alcune slide, ha presentato la situazione attuale che vede circa 38 milioni di contagiati al mondo e 1 milione di morti. In Italia la regione più colpita è ancora la Lombardia, anche se la provincia di Mantova sembra esserne abbastanza risparmiata, grazie alla propria struttura sociale fatta di piccoli borghi che ne hanno limitato la diffusione.

L’infettivologo ha inoltre raccontato la terrificante esperienza di cui è stato testimone nel corso della prima ondata pandemica al Pronto Soccorso del suo nosocomio. Dei 600 posti letto disponibili 400 erano occupati da pazienti Covid. Illustrando quindi le modalità di trasmissione del virus ha affermato che l’unico modo per rallentare la pandemia resta quello dell’utilizzo dei DIP – dispositivi individuali di protezione: mascherine, igiene e distanziamento. In chiusura il dott. Casari ha illustrato gli attuali protocolli terapeutici utilizzati a Mantova, compresa la sperimentazione del plasma autoimmune da parte dei colleghi Franchini e De Donno; per i vaccini necessita, al momento, molta cautela.

Il dottor Stradoni ha espresso preoccupazione per l’aumento dei casi e ha confermato lo stato di allerta della struttura che, nel caso di ulteriori diffusioni del virus, sarebbe in grado di mettere a disposizione un rilevante numero di posti letto. Anche il numero di tamponi sarà aumentato dagli attuali 500 giornalieri a 1500, grazie all’imminente arrivo di una nuova apparecchiatura diagnostica.




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