Grazie a un gruppo di imprenditori mantovani, prosegue il restauro delle Pescherie di Levante di Giulio Romano, iniziato del 2016. Si tratta dell’unico edificio italiano a conservare ancora nella facciata le tecniche originali del grande architetto rinascimentale nonché centro nevralgico fondamentale per la città: un luogo dove ancora oggi la terraferma si unisce all’acqua del Rio e dove un tempo le vite di mercanti, cittadini e forestieri si incrociavano.

Alla ricostruzione dell’edificio storico sta contribuendo, la Fondazione Pescherie, formata appunto da alcuni imprenditori convinti che la cultura possa essere produttiva e che fare sistema tra le piccole e medie imprese possa rendere il patrimonio culturale e monumentale, diffuso in tutta Italia, una rete di luoghi che creano valore e lavoro. Fino ad ora il finanziamento è stato di 250 mila euro.

Nonostante il periodo storico complesso come quello che stiamo vivendo, questo gruppo di uomini e donne ha deciso di investire nella cultura, di considerarla bene essenziale e motore di sviluppo, di credere in un Rinascimento che passa attraverso il recupero e la valorizzazione dell’arte, della bellezza del territorio, come arricchimento della collettività: una economia della cultura che genera circoli virtuosi destinati a crescere.

Per lungo tempo le Pescherie hanno versato in stato di abbandono ed erano inaccessibili, mentre in realtà sono uno snodo per accedere al centro storico, da inserire anche nei percorsi turistici cittadini, per questo il restauro è ancora più strategico. Per realizzarlo, è nata appunto la Fondazione delle Pescherie di Giulio Romano, costituita dall’Associazione Amici di Palazzo Te e dei Musei Mantovani e da un gruppo di privati cittadini per scongiurare il rischio di vendita ai privati dell’edificio, che era stato messo all’asta dal Comune di Mantova, proprietario delle Pescherie.

La Fondazione ha ottenuto la concessione dell’edificio per 30 anni, con l’obiettivo di recuperare il bene per utilizzarlo a fini pubblici, trasformando le Pescherie in un luogo di dialogo tra le culture e di scoperta del patrimonio storico e artistico del territorio di Mantova e Sabbioneta. La Fondazione è formata da un gruppo di volontari che prestano la propria opera gratuitamente, consapevoli dell’importanza di prendersi cura del proprio territorio. Il contributo imprescindibile dei volontari permette alla Fondazione di portare avanti tutte le sue iniziative e i suoi progetti, aprendosi anche all’impiego di professionisti di vari settori, contribuendo così al circolo virtuoso dell’economia della cultura che sta alla base del Rinascimento Culturale delle Pescherie.

Tra gli investitori: Guido Rovesta, Amministratore Delegato di Finservice S.p.a., società di consulenza indipendente specializzata in finanza agevolata e ottenimento di contributi a fondo perduto; i fratelli Roberto e Katja Acquaroli di Sapiens S.p.a., agenzia per il lavoro autorizzata dal Ministero del Lavoro a svolgere attività di intermediazione tra domanda e offerta, ma attenta anche ad offrire formazione e a valorizzare i profili dei lavoratori; Angela Picozzi di Castor, azienda leader nel settore della prototipia (trasformazione dei capi di tutti i grandi stilisti da schizzo ad abito compiuto), che dal 2008 promuove la linea Mantù, 100% mantovana. Tra i sostenitori anche Abaco S.p.a., società specializzata in soluzioni software per la gestione e il controllo delle risorse territoriali.

 

 

 




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