Il mito Venere a Palazzo Te dà il via all’atteso programma espositivo 2021 di Fondazione Palazzo Te intitolato Venere divina. Armonia sulla terra”. La prima tappa apre al pubblico il 26 aprile con una nuova presentazione delle oltre ventotto Veneri raffigurate a Palazzo Te, tra stucchi e affreschi valorizzate da un nuovo sistema di illuminazione.

Il percorso è arricchito dall’esposizione di due opere legate alla produzione di Giulio Romano, in prestito da Palazzo Ducale di Mantova: la scultura Afrodite velata, appartenuta all’artista e fonte di ispirazione per la Venere in stucco del soffitto della Camera del Sole e della Luna, e l’arazzo con una ninfa spiata da un satiro in un giardino dove numerosi putti giocano eseguito da tessitori fiamminghi su disegno di Giulio.

La presenza di Venere come protagonista delle decorazioni di Palazzo Te, in passato definito il “sacrario di Venere”, esprime il carattere ancestrale di questa divinità. Gli aspetti che la contraddistinguono, in alcuni casi anche in contrasto tra loro, si possono ritrovare nelle diverse rappresentazioni della dimora cinquecentesca: la Venere pudica, la Venere Velata, la Venere Vincitrice e le innumerevoli favole mitologiche che in alcuni casi la vedono coinvolta in un matrimonio con l’anziano Vulcano, oppure in una passione erotica con Marte, o addirittura in un coinvolgimento amoroso nefasto con Adone.

Al microfono della nostra redazione il direttore di Palazzo Te Enrico Voceri:

 

e il direttore di Palazzo Ducale Stefano L’Occaso:

 

Questo nuovo percorso conduce attraverso le camere di Palazzo Te alla ricerca di Venere. Espressione del pensiero filosofico antico, la presenza di Venere negli affreschi e negli stucchi è da cogliere nelle sue caratteristiche essenziali che prendono forma nelle sculture e nei rilievi sopravvissuti nel tempo o che si trovano replicate nelle medaglie e nelle monete presenti nelle collezioni di antichità, poi riproposte in quanto tali nelle decorazioni del Palazzo mantovano.

La mostra Il mito di Venere a Palazzo Te è curata da Claudia Cieri Via e si avvale di un comitato scientifico composto da Stefano Baia Curioni, Francesca Cappelletti, Claudia Cieri Via e Stefano L’Occaso.

Il progetto espositivo si inserisce nel programma annuale Venere divina. Armonia sulla terra – ideato da Fondazione Palazzo Te per completare una riflessione sul femminile avviata nel 2018 con la mostra Tiziano/Gerhard Richter. Il Cielo sulla Terra e proseguita nel 2019 con Giulio Romano: Arte e Desiderio – è organizzato da Fondazione Palazzo Te e Museo Civico di Palazzo Te, promosso dal Comune di Mantova con il patrocinio del MiC, con il contributo di Fondazione Banca Agricola Mantovana e con il supporto di Amici di Palazzo Te e dei Musei Mantovani e di iGuzzini.

Il progetto espositivo è a cura di Lissoni Associati, il progetto grafico è sviluppato da Lissoni Graphx.

La seconda tappa è prevista dal 22 giugno al 5 settembre 2021 con l’esposizione del capolavoro di Tiziano Venere che benda Amore, in prestito dalla Galleria Borghese di Roma.

 

(Foto e interviste di Giacomo Borghi)

 




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