Riaprire lunedì novembre l’Ala rosa, il reparto di Chirurgia Senologica del Carlo Poma. Da marzo 2020, per rispondere alle esigenze dell’emergenza Covid, l’attività è continuata all’interno della struttura di Ostetricia e Ginecologia e ora torna alla collocazione originaria  con 4 medici dedicati, 5 posti letto di cui 3 ordinari e 2 in day surgery.

Le sedute operatorie  all’ospedale di Mantova sono da tempo 4 alla settimana, alle quali si aggiungono due o tre sedute al mese nel presidio di Pieve di Coriano, effettuate sempre dagli specialisti del Poma, guidati dal responsabile Massimo Busani. A Pieve di Coriano si effettuano interventi ricostruttivi, che completano percorsi oncologici iniziati a Mantova, dove si concentra invece la chirurgia neoplastica.

L’attività si conferma in crescita ed è proseguita a pieno ritmo anche durante il periodo pandemico. A partire dal 2019, anno di apertura dell’ala rosa con una sala operatoria e un medico aggiuntivi, i numeri hanno registrato un incremento: 492 interventi e 335 nuovi tumori operati nei primi 10 mesi del 2021, rispettivamente il 32% e il 34% in più rispetto al 2020 (373% e 250%, 9% e 6% in più rispetto al 2019). Gli interventi per patologie benigne sono stati 64 fino a ottobre 2021.

I tempi d’attesa in ambito oncologico si sono ridotti, rientrando negli standard richiesti da Regione Lombardia, come spiega il responsabile della struttura Massimo Busani: “Dobbiamo invece recuperare gli interventi per patologie benigne, rimasti in sospeso durante le fasi più critiche della pandemia, e speriamo di farlo rapidamente. Oltre ai numeri citati c’è da aggiungere anche una discreta quota di pazienti con neoplasia mammaria, circa il 10-12 per cento, che si sta sottoponendo alla chemioterapia preoperatoria, come previsto dai più recenti protocolli ”.

Lo specialista sottolinea l’importanza della collaborazione fra i professionisti delle diverse strutture aziendali che fanno capo alla Breast Unit: “La nostra forza è questa impostazione del lavoro, testimoniata dalle riunioni settimanali multidisciplinari alle quali partecipano gli specialisti coinvolti nel percorso diagnostico-terapeutico e durante le quali vengono discussi tutti i  casi clinici, prendendo decisioni collegiali. Per favorire il collegamento fra i vari specialisti sarà inoltre introdotta a breve, grazie a un bando specifico, la figura professionale del case manager, un infermiere che si occupa in modo trasversale degli aspetti organizzativi”.




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