Sabato 26 ottobre inagurazione del nuovo allestimento di uno dei luoghi-simbolo della storia risorgimentale italiana: le carceri dei Martiri di Belfiore, all’interno del complesso Museale di Palazzo Ducale. Successivametne saranno visitabili il venerdì su prenotazione, oppure durante occasioni speciali e ricorrenze.

Durante la giornata inagurale alle ore 11 si svolgerà un incontro presso il Museo Archeologico Nazionale con interventi di Peter Assmann, direttore Complesso Museale Palazzo Ducale; Daniela Ferrari presidente Istituto Mantovano di Storia Contemporanea; Carlo Saletti direttore scientifico Istituto Mantovano di Storia Contemporanea e Ugo Bazzotti storico dell’arte. A seguire, alle ore 12, si effettueranno visite guidate a piccoli gruppi durante le quali si potrà apprezzare il rinnovato allestimento, realizzato da Palazzo Ducale in collaborazione con l’Istituto Mantovano di Storia Contemporanea: un’occasione rivolta ai cittadini per vivere un’esperienza di visita ancor più efficace in uno dei luoghi-simbolo della storia italiana del XIX secolo.

Sulle fosse del vostro martirio, negli stessi campi di battaglia, o suppliziati di Belfiore, o volontari di Curtatone e Montanara, dopo un secolo Mantova vi affida questi suoi caduti della guerra partigiana… Accoglieteli, ombre fraterne, sono della vostra famiglia. Mutano i nomi dei carnefici, Radetzky o Kesserling, variano i nomi delle liberazioni, Risorgimento o Resistenza, ma l’anelito dei popoli è uno. Nella storia dove i secoli sono attimi, le generazioni si trasmettono questa fiamma ribelle”. Piero Calamandrei, in ricordo dei Martiri mantovani del Risorgimento e della Resistenza.

Dopo il Congresso di Vienna del 1815, si ripristina la situazione politica europea prima della turbolenta parentesi napoleonica. L’impero asburgico torna a governare sulle aree del Lombardo-Veneto e fa di Mantova una piazzaforte militare di importanza strategica e il Castello di San Giorgio viene adibito a carcere di massima sicurezza, come già era accaduto all’epoca dei Gonzaga. Al secondo piano della fortezza vengono reclusi, a partire dagli anni Trenta dell’Ottocento, numerosi dissidenti e cospiratori politici, prima di essere impiccati o fucilati. L’esecuzione di nove persone nella valletta di Belfiore appena fuori Mantova, fra il dicembre del 1852 e il marzo del 1853, rappresenta uno degli episodi più drammatici della repressione asburgica messa in atto dal feldmaresciallo Josef Radetzky. Don Enrico Tazzoli, Carlo Poma, Angelo Scarsellini, Bernardo de Canal, Giovanni Zambelli, Tito Speri, don Bartolomeo Grazioli, Carlo Montanari e Pietro Frattini diverranno noti come Martiri di Belfiore, condannati a morte per il loro “congiurare contro l’oppressione austriaca”, citando la lapide commemorativa posta in città sopra l’androne del civico 10 di via Chiassi. Ad essi si aggiungono anche don Giovanni Grioli, fucilato il 5 novembre 1851, e il veneto Pier Fortunato Calvi la cui sentenza fu eseguita il 4 luglio 1855 nella zona extraurbana di Lunetta, non lontano dalla rocchetta di Sparafucile.

Il nuovo allestimento didattico offre l’occasione di approfondire la conoscenza di una pagina importante della storia mantovana e al contempo di scoprire una parte poco conosciuta della grande complesso gonzaghesco.

Il percorso delle Carceri sarà visitabile ogni venerdi mattina alle ore 11 su prenotazione (tel. 0376 352145, e-mail  elena.montanari@beniculturali.it) per visitatori singoli (max 20 persone) con biglietto didattica € 5,00; per le scolaresche (previo accordo e prenotazione: tel. 0376-352152) con biglietto gratuito scuole.




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