In quindici edizioni di SEGNI New Generations Festival diversi artisti, appartenenti al mondo della letteratura e della musica, dell’arte e della danza, hanno caratterizzato il visual dell’evento realizzando il disegno dell’animale simbolo dell’anno: Dario Fo, Alessandro Bergonzoni, Altan, solo per citarne alcuni, fino a Giulio Romano, scelto nel 2019 con un’immagine tratta da un suo affresco. Ognuno di loro, con il tratto distintivo del proprio segno grafico ha evocato storie e contenuti con i quali si sono confrontate le nuove generazioni anche e soprattutto attraverso il processo artistico che le vede, ogni anno, rielaborare il segno dell’artista nel contest legato all’animale simbolo del Festival.

Nel 2020, per l’anno della Balena, è Vinicio Capossela a cimentarsi con l’immagine di questo grande cetaceo che ricorre nella sua produzione musicale e non solo, di cui subisce il fascino e la maestosità. Una maestosità che può spaventare, ma veicola l’idea di un passaggio necessario per superare le paure soprattutto nel complesso momento post pandemico che stiamo vivendo.

La Balena realizzata dall’artista insieme a Claudia Losi, è scontornata nella carta bianca e adagiata su un mare azzurro a fisarmonica. Nella pancia del “gigante gentile dei mari” Vinicio ha disegnato se stesso con un tavolo, un pianoforte e una candela: sta creando. Il ventre della balena diventa così anche spazio per la creazione artistica, dove isolarsi per lasciarsi ispirare, dove fermarsi a pensare. Tante le suggestioni che evoca l’immagine, legate al mondo della musica e della fiaba, del sogno e del mito. Il piccolo omino seduto al tavolo intento a scrivere non può non richiamare il Geppetto del noto Pinocchio.

L’animale simbolo di SEGNI 2020 compare anche nel titolo di famoso album di Capossela, “Marinai, profeti e balene” (2011), in bilico tra musica e letteratura, con echi dal Moby Dick di Melville, che è un immergersi e riemergere dalle profondità marine. Con animali e simbologie ha da sempre una certa dimestichezza – da “Ballate per uomini e bestie” al “Bestiario d’amore” (2020) –  indagandone le affinità con l’essere umano.

Cantautore, poeta, scrittore e entertainer, Capossela è un artista a 360 gradi, che non considera ma, anzi, travalica le barriere esistente tra le diverse arti. È solito far confluire nella suo percorso artistico teatro, radio, scrittura, cinema. La sua attività concertistica, tanto in Italia che all’estero, è sempre più tesa alla rappresentazione dell’opera in forma di spettacolo: sembra essersi definitivamente votato a un music-hall universale, dove la canzone si fa teatro e viceversa.





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