Palazzo Ducale di Mantova ha recentemente acquistato un disegno del pittore Giovanni Piancastelli (Castel Bolognese 1845 – Bologna 1926) raffigurante il Castello di San Giorgio e l’annessa Palazzina della Paleologa (gouache su carta, mm 284×359). Eseguito probabilmente negli anni Sessanta dell’Ottocento, “dal vero” – come riportato dal suo autore sul retro del foglio – il disegno permette di scoprire alcune caratteristiche architettoniche della palazzina eretta su progetto di Giulio Romano negli anni Trenta del Cinquecento e demolita nel 1899 che le molte fotografie dell’epoca – alcune delle quali conservate negli archivi del nostro museo – non riportano. Sui lati visibili dell’edificio, infatti, si aprono alcune finestre e un portale sormontato da uno stemma riconducibili a una probabile fase seicentesca della palazzina. Più canonica la rappresentazione del Castello, sul cui lato verso San Giorgio, come visibile anche in molte riprese fotografiche, correva all’epoca una lunga canna fumaria.

 

Giovanni Piancastelli (Castel Bolognese, 14 settembre 1845 – Bologna, 23 settembre 1926) è stato un pittore italiano. Terzogenito di umili origini – il padre Pasquale Piancastelli era ‘canapino’, ovvero lavorava la canapa – si dedicò all’arte, ai viaggi e al collezionismo. Rimase celibe per tutta la vita. Educato dai frati minori cappuccini della sua città natale, conseguì nel 1862 il diploma di disegno nella vicina Faenza e, per consolidare le sue brillanti capacità artistiche, si iscrisse nel 1864 all’Accademia di S. Luca. Nel 1871 il principe Marcantonio Borghese lo assunse come consulente d’arte e insegnante di disegno per i suoi figli. Durante la sua vita realizzò molti ritratti – circa trecento – dei personaggi illustri dell’aristocrazia romana e divenne il primo direttore della Galleria Borghese quando il 6 gennaio del 1902 passò sotto la proprietà dello Stato.

 

Non sono poi tante – afferma il Direttore di Palazzo Ducale Stefano L’Occasole vedute ottocentesche del Castello di San Giorgio, nonostante questo sia uno dei prospetti cittadini maggiormente apprezzati e rappresentati. Il disegno – che mi fu segnalato da Andrea Torelli, che ringrazio – presenta inoltre l’orditura della facciata della Palazzina della Paleologa, o almeno un suggerimento dell’orditura stessa, ma anche tracce di intonacature e policromie che le foto in bianco e nero non restituiscono. Per la sua tecnica, delicata e fragile, l’opera non potrà essere costantemente esposta, ma presto troveremo il modo di presentarla al pubblico. Palazzo Ducale continua ad accrescere le sue collezioni, puntando su opere che aiutano a raccontare la storia della città e del territorio“.

 

(Foto da ufficio stampa)




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